Le aggressioni informatiche al giorno d’oggi sono sempre più sofisticate, e tramite nuovi sistemi chi aggredisce è in grado di trovare nuovi punti di ingresso per penetrare nelle reti aziendali e danneggiare la vostra azienda o sottrarre informazioni importanti.
Per diverso tempo la risposta standard sviluppata per contrastare queste minacce è stata quella di “avvolgere” gli utenti e i sistemi aziendali con livelli multipli di protezione.
Ad esempio, per difendere gli utenti dai pericoli della navigazione web vengono spesso utilizzati simultaneamente un Proxy in cloud per proteggerli durante le connessioni da remoto, un agente Endpoint APT (Advanced Persistent Threat) e un Firewall per il traffico Maligno, ad esempio i “call home” dei Malware.
Ma qual è il problema dell’implementazione di tante soluzioni stratificate?
La complessità, il tempo e i costi; tante console diverse da gestire, differenti Vendor e un numero di Endpoint sempre più elevato rendono la sicurezza informatica aziendale ingovernabile.
Inoltre questo tipo di soluzioni permettono di fermare i singoli elementi di un attacco, non sono in grado di offrire una risposta coordinata alle minacce più evolute.
Per questo motivo, il passo successivo della sicurezza informatica viene identificato nella Sincronizzazione totale dei sistemi di protezione.
Si tratta di un approccio totalmente diverso, basato sulla condivisione di informazione da parte dei sistemi di protezione Endpoint e di Rete, in modo da elaborare risposte migliori e più rapide alle minacce.
In questo Webcast che vi consigliamo, Peter Firstbrook, analista di Gartner e Dan Schiappa, vice presidente e direttore generale di Sophos, illustrano i nuovi livelli tecnologici raggiunti dalle minacce moderne, la sempre maggiore impotenza dei sistemi basati su livelli di protezione e come invece Sophos, lavorando sulla sicurezza sincronizzata, riesca ad offrire una protezione efficace e al passo con l’evoluzione delle minacce.