Tra Febbraio 2020 e Maggio 2021, gli attacchi per Ransomware sono incrementati del 422% nell’area che include Europa, Africa e Medio Oriente.
Sì, non è un errore di battitura: sono quasi quintuplicati in poco più di un anno, complice anche l’impennata di smart working causata dalla pandemia.
In questo quadro, l’Italia risulta la quarta nazione Europea più colpita dopo Regno Unito, Francia e Germania.
Manufacturing, servizi legali e retail risultano i più colpiti, anche se è evidente la crescita in tutti i settori.
A fronte di queste cifre, la Commissione Europea ha messo nuovamente in agenda una precedente proposta che mirava alla creazione di una unità di risposta al Cyber crimine, che si occupi di coordinare le attività dei paesi dell’Unione per difendersi da questo tipo di attacchi.
Jens Monrad, direttore di Mandiant Intelligence EMEA, una delle più importanti aziende di Security Intelligence europee, si è espresso in merito all’importanza di creare un fronte comune internazionale contro gli hacker, in particolare per esercitare pressioni verso quei paesi che mostrano grande tolleranza per questo tipo di attività, se non addirittura incoraggiandola.